Giornate Acierrissime… un altro passo verso la Pasqua!

volantino minicampi

Giacomo e Pietro erano lì quando vide Gesù che improvvisamente si trasfigurava di fronte ai suoi occhi.. in quel momento gli apostoli che avevano seguito Gesù, di fronte a loro vivono uno spettacolo affascinante, qualcosa che si li stupisce e li fa restare letteralmente con la bocca spalancata; in quel momento Cristo si rivela a loro mostrando come quell’uomo, quel semplice essere umano che loro seguivano e con cui passavano le loro giornate fosse al contempo Dio. Gesù in un certo senso mostra loro il suo essere vero Dio e vero Uomo.

In questo senso Cristo ci mostra anche quella scintilla di Dio che c’è dentro ciascuno di noi, quella “somiglianza” che dobbiamo curare e coltivare… ma come?

Dire che occorre la fede a volte non basta. La nostra fede è spesso… “altalenante”, a volte diciamo di averla e ci sentiamo sicuri, a volte invece comincia a vacillare perchè accade qualcosa che non riusciamo ad accettare, altre volte ancora facciamo fatica a credere che negli altri e nel loro operato possa esserci il riflesso del volere di Cristo.. potremmo fare un lungo elenco di momenti in cui ci sentiamo vulnerabili. Perchè forse la risposta è semplicemente questo: siamo vulnerabili e solo le Parole di Cristo ci possono essere di sostegno. E’ ui stesso che si dona anche perchè “la nostra fede non venga meno”; l’incontro con Lui e con la Sua Parola sono ciò da cui la nostra fede può attingere per dissetarsi.

Nei due appuntamenti delle giornate Acierrissime allora cercheremo di accompagnare i ragazzi in questo cammino, perchè possano essere partecipi dell’anno delle Fede che tutti stiamo vivendo; saranno due momenti pieni di significato e che ci prepareranno a comprendere meglio e avvicinarci con maggiore coscienza al mistero della Pasqua di Cristo ma soprattutto all’incontro con Lui.

Le giornate Acierrissime si terranno a Gello di Anghiari e ciascun evento sarà aperto a circa 20 ragazzi, per cercare di creare il giusto clima con i ragazzi e metterli letteralmente in ascolto di Dio, senza troppi rumori in sottofondo o distrazioni. Un piccolo momento di vita spirituale.  Il costo sarà di 30 Euro. Per le iscrizioni e ulteriori informazioni rivolgersi ai seguenti recapiti:

Centro diocesano di AC: 0575-22344 Lunedì e Martedì ore 10-12; Giovedì ore 16-18

Frequenza ACR 3332089585 tutti i giorni in orario pasti (12-14 e 19-21)

 

Collaboratori della vostra gioia!

Così è stato chiamato il convegno nazionale degli educatori ACR e GIOVANI che si terrà a Roma a partire dal 14 Dicembre e durerà fino a Domenica 16. Un momento di incontro, che è stato deciso di condividere con entrambi i settori data l’importanza del tema dell’educazione che sarà centrale nel convegno; ma anche per spronare gli educatori di oggi a chiedersi cosa significhino davvero le parole “Educare alla vita buona del Vangelo”… più di mille educatori provenienti da tutta Italia che in questo anno dedicato a ricordare le radici della nostra fede, le stesse da cui è nato il Concilio Vaticano II proprio 50 anni fa, sono chiamati a confrontarsi su cosa significhi “evangelizzare” ma anche cosa significa “essere educatori” nella società di oggi: il settore dei ragazzi rifletterà sul tema delle emozioni e dei sentimenti, legati all’esperienza di fede dei bambini e dei ragazzi; “chi ama educa”… ma è sufficiente amare per essere educatori? Completerà l’approfondimento un percorso esplorativo su alcuni capolavori del Caravaggio, nei quali ritrovare l’intensità delle emozioni che possono caratterizzare l’esperienza di fede; tutti siamo infatti chiamati a dare la nostra testimonianza sul messaggio di Salvezza del Vangelo, ma ciascuno di noi secondo i suoi caratteri ed i suoi carismi, in questo senso nessun esempio migliore ci può venire dall’arte stessa che si è sempre fatta portatrice del messaggio di Cristo durante i secoli e nei momenti in cui la scrittura non era cosa di tutti. Gli educatori del Settore Giovani, invece, vivranno un momento di confronto e riflessione per approfondire e delineare il ruolo e la figura dell’educatore per i giovanissimi e i giovani di oggi a partire da diversi punti di vista: affettività, impegno socio-politico, educazione al servizio, accompagnamento spirituale ed identità associativa. Si concluderà con un approfondimento sulla relazione educativa e le sue dinamiche. Il nostro tempo ci chiede di essere sempre più educatori esigenti e testimoni della fede. Il servizio alla crescita delle nuove generazioni, che gli educatori di Ac oggi sono chiamati a riconfermare, rappresenta un impegno privilegiato da parte di tutta l’associazione e a cui la stessa Associazione deve dare cura e di cui deve farsi carico per rispondere alla domanda “cosa significa educare oggi?” Domanda che non aspetta che i nostri commenti e le nostre riflessioni

AC… un possibile ponte fra la strada e la Chiesa

L’ACI è presente in tutte le diocesi italiane e non ha propri oratori, ma condivide le scelte delle chiese locali. Vi sono diocesi che storicamente non conoscono la presenza dell’oratorio e vi sono realtà in cui l’oratorio ha una tradizione ed un radicamento consolidati e preziosi; vi sono poi chiese locali dove stanno nascendo esperienze di oratori e coordinamenti diocesani di queste esperienze. Il rapporto con la realtà associativa è molto diverso: a volte è caratterizzato da complementarietà, altre volte conosce l’estraneità dei separati in casa; ci sono esperienze di forte collaborazione e, in altri casi, di antagonismo. Lo accenno soltanto per richiamare l’attenzione sul fatto che esistono modelli diversi di oratorio: un conto è l’oratorio lombardo o milanese e un’altra cosa è l’esperienza dei patronati del Triveneto. Una cosa è l’oratorio salesiano e un’altra cosa ancora sono le forme di oratorio che scaturiscono dall’associazionismo dell’Anspi, ecc… tutti differenziati per motivi storici, geografici e pastorali.

Eppure nella loro diversità una cosa deve risaltare ed essere chiara a chi ha la fortuna di entrare in contatto con la dimensione oratoriale: questi sono espressione di una comunità adulta che desidera trasmettere anche ai ragazzi e ai giovani il tesoro prezioso della fede e del vangelo che ancora oggi la suscita. Sono volto dei tanti soggetti che la compongono, di vocazioni diverse, generazioni diverse, gruppi, associazioni, competenze e disponibilità differenti.

L’Oratorio quindi diviene una modalità, non l’unica certamente, che la comunità cristiana sceglie per annunciare il Vangelo ai ragazzi e per introdurli alla vita cristiana, un “ponte tra la strada e la chiesa”; la presenza di un gruppo dell’ACR o di giovanissimi e giovani di AC è una ricchezza per tutto l’oratorio, e lo è in quanto rappresenta una delle modalità attraverso le quali la comunità cerca di incontrare, di accogliere ed accompagnare tutti i ragazzi, gli adolescenti e i giovani.

La presenza dell’Azione Cattolica nella comunità cristiana e nell’Oratorio non si esprime in un patrimonio di “forza lavoro” qualificata da poter utilizzare per i diversi servizi necessari, ma ha il valore di una esperienza associativa che si offre come scuola di santità e come esperienza di corresponsabilità nei confronti della missione della Chiesa, missione scoperta e vissuta come responsabilità propria. L’ACI all’interno dell’oratorio non si configura come  un gruppo di interesse assimilabile a molti altri, ma come realtà che contribuisce a sostanziare il profilo formativo dell’oratorio stesso, profilo orientato alla comunione della Chiesa (prospettiva diocesana e nazionale..), alla responsabilità, in quanto tutti quanti siamo protagonisti della comunità, e all’apostolicità.

È possibile pensare che siano gli stessi ragazzi più motivati, consapevoli o sensibili a vivere nei confronti dei propri coetanei qualche forma di responsabilità e di testimonianza cristiana?

L’ACR all’interno dell’oratorio vuole essere proprio questo: una realtà di ragazzi che si apre ai propri coetanei, che contribuisce a fare dell’oratorio un luogo accogliente e ospitale; la vitalità dei gruppi ACR e la testimonianza dei singoli ragazzi possono rappresentare “l’anima apostolica” dell’oratorio che contribuisce a renderlo, agli occhi di tutti i ragazzi, luogo di una esperienza cristiana aperta, coinvolgente e capace di interpellare anche la loro vita.

Il coinvolgimento e l’attenzione all’intera dimensione e vita dei ragazzi è una delle caratteristiche  che contraddistingue l’ACR; c’è in essa un’attenzione costante alle domande profonde dei ragazzi (siano esse domande di vita e di fede) di modo che i progetti annuali siano costruiti sui ragazzi e a partire dai ragazzi.

Con l’inizio del progetto “ArezzOratori” nella nostra diocesi, i presupposti e le realtà che abbiamo descritto e che sono vissute nel resto dell’Italia, divengono ovviamente parte stessa del progetto che ci riguarda. Nel cammino formativo rivolto ai ragazzi viene infatti tenuto conto dell’esperienza e della qualità della proposta dell’Azione Cattolica in particolare nell’articolazione rivolta ai ragazzi; le guide ed i sussidi che presentano l’itinerario di Iniziazione Cristiana, che corre parallela ed in sintonia con i catechismi della CEI, verranno proposte come base da proporre agli educatori oratoriali e parrocchiali per creare attività interattive per i ragazzi, ma anche per riuscire a far vivere quel senso stesso di comunità e di Chiesa nel percorrere un cammino comune. In questo un forte aiuto viene dalla stessa iniziativa annuale che l’ACR propone ai ragazzi: scoprire una NOVITA’, quella dell’essere protagonisti importanti ed unici della Chiesa, sfruttando l’ambientazione del teatro e dello spettacolo. Uno spettacolo che non è mai uguale, cambia quotidianamente perché sempre nuove persone vengono coinvolte a prenderne parte, ma che ha un unico autore: Dio.